Assistenza
STATUTO Art. 3
2. L’Associazione svolge
b)Assume e promuove iniziative intese a offrire opportuna assistenza, consulenza e informazione a tutti gli associati , in materia pensionistica, legale ,sanitaria e per la presentazione di domande amministrative e quant’ altro previsto dalla vigente normativa “Assume le più idonee iniziative per garantire agli associati una costante e tempestiva informazione su leggi, decreti, circolari, norme e relativi aggiornamenti, utilizzando preferibilmente, quale strumento di comunicazione nei confronti degli associati, la posta elettronica.”(dallo Statuto Aiviter)à8
e) Assume le più idonee iniziative per garantire agli associati una costante e tempestiva informazione su leggi, decreti, circolari, norm e relativi aggiornamenti, utilizzando preferibilmente, come strumento di comunicazione nei confronti degli associati, la posta elettronica
Assistenza legislativa
IMPLEMENTARE E FAVORIRE “La prima conoscenza dei benefici di legge ed il loro riconoscimento agli aventi diritto “
Nell’insieme si tratta di centinaia di casi individuali cui l’Associazione fa fronte su base assolutamente volontaria per permettere alle vittime e ai loro stretti congiunti di beneficiare effettivamente dei diritti economici, fiscali, sanitari, assistenziali, previdenziali e legali loro riconosciuti dalla legislazione italiana. Un’attività sociale che non di rado confligge con norme inapplicate e dilazioni burocratiche della pubblica amministrazione, ma resa possibile dalla competenza e tenacia della segreteria di AIVITER.
Aiviter in team con la presidenza, i responsabili delle aree territoriali e il direttivo al fine di fronteggiare problemi di ogni tipo, come ricorda Bruno Diotti, ex caporeparto alla Fiat ferito da Prima Linea nel 1977 e segretario Aiviter dal 2008, in un’intervista al quotidiano l’Avvenire:
“Dalle cure mediche per chi è sopravvissuto, al sostegno economico per chi non potrà più tornare al lavoro o per i congiunti, fino all’assistenza legale nei processi e alle terapie per sanare ferite meno visibili, come il disturbo post traumatico da stress”.
Assistenza operativa, amministrativa, interna, istanze
La definizione di ‘vittime di terrorismo’ si riferisce ai caduti e ai feriti che hanno subito invalidità a causa atti di terrorismo ed ai loro familiari tutti. Tutti sono sostenuti da Aiviter che, con l’ausilio della sua segreteria, garantisce l’assistenza dapprima nella compilazione delle domande amministrative per chiedere i molteplici benefici sanitari, economici, pensionistici personalizzati a seconda della categoria di appartenenza e verificarne anche l’esito positivo.
Assistenza sanitaria e psicologica
Supporto per l’assistenza psicologica e la cura dei disturbi post traumatici da stress (DPTS) in dipendenza di eventi terroristici. Nell’insieme si tratta di centinaia di casi individuali cui l’Associazione fa fronte su base assolutamente volontaria per permettere alle vittime e ai loro stretti congiunti di beneficiare effettivamente dei diritti economici, fiscali, sanitari, assistenziali, previdenziali e legali loro riconosciuti dalla legislazione italiana.
Un’attività sociale che non di rado confligge con norme inapplicate e dilazioni burocratiche della pubblica amministrazione, ma resa possibile dalla competenza e tenacia della segreteria
Aiviter in team con la presidenza, i responsabili delle aree territoriali e il direttivo al fine di fronteggiare problemi di ogni tipo, come ricorda Bruno Diotti, ex caporeparto alla Fiat ferito da Prima Linea nel 1977 e segretario Aiviter dal 2008, in un’intervista al quotidiano l’Avvenire:
“Dalle cure mediche per chi è sopravvissuto, al sostegno economico per chi non potrà più tornare al lavoro o per i congiunti, fino all’assistenza legale nei processi e alle terapie per sanare ferite meno visibili, come il disturbo post traumatico da stress”.
Sul punto si segnala ancora oggi il mancato rimborso completo da parte delle Regioni delle spese sostenute anche presso professionisti privati per le necessarie cure psicologiche dii cui all’art. 6 della legge 206 malgrado le precise indicazioni della Direttiva del residente del Consiglio dei Ministri del 27 luglio 2007.
Di particolare rilievo nel presente paragrafo IL DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS – DPTS Gli specialisti psichiatri stimano che nel mondo una percentuale compresa tra il 25 e 50 per cento delle persone che sono state esposte direttamente a eventi traumatici di varia natura sviluppano il Disturbo Post-traumatico da Stress (DPTS), una sindrome definita per la prima volta nel 1980 dall’American Psychiatry Association a seguito della guerra del Vietnam.
Molti tra i sopravvissuti, che non presentano una malattia mentale diagnosticabile, soffrono di disturbi psichici gravi e dolorosi, spesso di lunga durata. Va quindi sottolineato che il terrorismo, oltre ai decessi e alle ferite fisiche, produce nelle sue vittime dirette ed indirette anche questo tipo di sofferenze.
In Italia il DPTS è una patologia nota solo recentemente. In passato spesso non è stato riconosciuto come disturbo mentale, sia dai medici di medicina generale che dagli stessi pazienti. Ancora oggi, talvolta anche per mancata presa di coscienza delle vittime, alcuni psichiatri non diagnosticano correttamente la patologia e ciò spiega perché sia trattata con interventi non specifici che ne favoriscono la cronicizzazione.
In dipendenza di questa situazione, Aiviter ha stabilito una collaborazione con il Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo della sezione di psichiatria dell’Università di Siena per accertarne la presenza, eventualmente curare il subdolo disturbo, ed elaborare in tal caso relazioni utili ai fini medico-legali.
Il DPTS che, come si è detto, non era stato ancora identificato negli ‘anni di piombo’, è una patologia psichica da cui risultano afflitti molti invalidi vittime del terrorismo e loro familiari, inclusi quelli dei caduti. In seguito all’esperienza maturata sul campo, il 7 luglio 2008, il Dipartimento di Medicina Molecolare e dello Sviluppo – sezione psichiatria – dell’Università di Siena ha presentato uno studio nel quale vengono forniti i dati di tale devastante patologia La collaborazione tra l’Associazione e il polo universitario senese ha consentito almeno di contenere i danni da DPTS anche nei casi cronici diagnosticati per la quasi totalità delle viittime invalide e sopravvissute degli ‘anni di piombo’ e do ogni altro terrorismo. sviluppatesi anche tra i familiari, figli inclusi, delle vittime. , tutti fortemente logorati sotto il profilo psichico, al punto di non potere condurre una normale vita di relazione.
Il continuo monitoraggio e l’elevato numero dei casi trattati ha permesso la messa a punto di protocolli terapeutici mirati sia su base farmacologica che psicoterapica
ASSISTENZA CONSULENZIALE ESTERNA
Mettendo a disposizione ove necessario e richiesto dagli associati della assistenza esterna . legale, medico legale, pensionistica attraverso una rete di specialisti e professionisti esterni convenzionati in grado di fornire un supporto tecnico ottimale nei casi avvalendosi:
- della complessa verifica delle misura delle pensioni elaborate degli enti preposti avendo a riferimento la corretta applicazione delle specifiche disposizioni previste dalla legge speciale 206/2004 multidisciplinaria e molto tutelante ma altresì complessa e articolata;
- delle perizie medico-legali per la valutazione dell’invalidità complessiva che riguardano sia i casi in prima valutazione, che quelli per aggravamento. Queste perizie richiedono specifiche competenze e professionalità, dovendosi uniformare a tabelle di valutazione diversificate e ai complicati criteri disposti dallo Stato nel 2009;
- dei possibili ricorsi giudiziari, anch’essi molto complessi, che richiedono la conoscenza di leggi stratificatesi nel tempo. Il più elevato numero di contenziosi è relativo ai benefici pensionistici e, in sede di aggravamento e prima valutazione, alla quantificazione dell’invalidità complessiva delle vittime in diretta dipendenza delle ferite subite negli attentati;
