Stefano Gay Tache
Descrizione attentato
Sabato 9 ottobre del 1982 la sinagoga di Roma era piena per la concomitanza dei festeggiamenti dello Shabbat e della chiusura della festa di Sukkot. I terroristi, cinque, vestiti in maniera elegante, bloccate le vie di fuga, alla richiesta di identificarsi risposero lanciando almeno tre bombe a mano e poi sparando con dei mitra sulla folla presente, poi fuggirono. Vittima dell’attentato fu un bimbo di 2 anni, Stefano Gaj Taché, colpito a morte da una scheggia di una bomba a mano. 40 persone furono ferite, fra cui i genitori Daniela e Joseph Gaj e il fratello della vittima, Gadiel Gaj Taché (4 anni), quest’ultimo colpito alla testa e all’addome. È il più grave atto antisemita avvenuto in Italia a partire dal secondo dopoguerra. Nei giorni successivi all’attentato, l’atto venne attribuito al Consiglio rivoluzionario di al-Fath guidato da Abu Nidal, responsabile di numerosi attentati contro obbiettivi ebraici in Italia e in Europa lungo gli anni ottanta. Tra tanti, Abu Nidal si rese responsabile anche dell’attentato del 1985 a Fiumicino, costato la vita a 19 persone, compresi quattro terroristi. A oggi si conosce l’identità solo di uno degli attentatori, Osama Abdel Al Zomar, arrestato il 20 novembre1982 mentre cercava di passare il confine fra Grecia e Turchia portando con sé un carico di esplosivo. scontò una condanna per traffico di armi in Grecia, al termine della quale, nonostante le richieste di estradizione avanzate dall’Italia, fu lasciato libero. Nel 1991 fu condannato in contumacia per strage dalla Corte d’Appello di Roma.
Biografia
Nome vittima
Stefano Gay Tache
Data di Nascita
25 Luglio 1980
Luogo di Nascita
Roma
Data attentato
9 Ottobre 1982
Luogo attentato
Roma (Sinagoga)
Data di morte
9 Ottobre 1982
Luogo di morte
Roma
Ad opera
Consiglio Rivoluzionario Al-Fath
